L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

sabato 15 giugno 2013

UN MONTE (DEI PASCHI) DI CAZZATE

Forse al ministero dell’Economia sono un po’ distratti, superficiali o forse qualcuno ci sta raccontando qualcosa che non esiste, ma che è utile a far girare le cose nel verso da loro preferito, che poi è sempre quello di portar via la banca dalla città. Il ministero infatti il 24 gennaio 2013 emette un comunicato stampa nel quale fa necessarie precisazioni sulla concessione dei Monti bond a Rocca Salimbeni. Ricorda che “Con il decreto legge 87/2012 (trasposto poi nel DL 95/2012), il MEF è stato autorizzato a effettuare l'intervento” per consentire “l’adozione di una misura di sostegno pubblico fino a 2 miliardi di euro (1,9 erano già stati erogati da Tremonti, ndr)”. Il comunicato del MEF si conclude così: “Ad oggi, la sottoscrizione dei Nuovi Strumenti Finanziari non è avvenuta, perché non si sono ancora verificate alcune delle condizioni necessarie per completare l’operazione. In particolare, occorre in primo luogo l’adozione da parte dell’assemblea degli azionisti di MPS, convocata per domani venerdì 25 gennaio, della delibera che delega il Consiglio di amministrazione ad effettuare l’aumento di capitale al servizio dell’eventuale conversione in azioni dei Nuovi Strumenti Finanziari. In secondo luogo, l’acquisizione da parte del MEF del parere della Banca d’Italia che dovrà pronunciarsi, tra l’altro, sull’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica dell’istituto di credito” Nessuna parola , frase, espressione che ricordi ai lettori la clausola che obbliga la Fondazione e la banca MPS a modificare la regola del voto al 4%: perché il ministero dimentica una prescrizione così importante? Do ut des, tutti l’avrebbero capita.
Il 29 gennaio, audizione presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati del ministro dell’Economia. Data non casuale, perché arriva dopo l’approvazione dell’assemblea straordinaria di MPS che delibera in favore degli aiuti di Stato. Vi risparmiamo la lettura completa del documento (ma se qualcuno si volesse leggere la lunga e ponderosa relazione può andare al link in calce), diciamo solo che la condizione che oggi Profumo e Mancini vendono come irrinunciabile per la Commissione Europea, non viene nemmeno nominata. Come del resto non era nominata nel decreto 87 del 27 giugno2012, quello che dovrebbe aver ispirato la Deputazione ad agire per il rinnovo dello Statuto e l’abolizione del tetto in votazione assembleare. Governo e Parlamento superficiali come la Commissione Europea?
Ma c’è qualcuno che è ancora più superficiale di tutto questo guazzabuglio di ministri e istituzioni distratte. Eravamo presenti all’assemblea straordinaria del 25 gennaio 2013, con la quale abbiamo in tanti approvato la richiesta dei nuovi strumenti finanziari. Non ci sembrava che Profumo ci avesse avvisato (e fatto di conseguenza approvare) di una richiesta della Commissione Europea indispensabile per ottenere gli aiuti. Nel dubbio ci siamo riletti il verbale, e non abbiamo pensiero che si sia distratto anche il notaio Zanchi. Il buon Alessandro Profumo non ha detto nulla di nulla in proposito e lunedì potremmo averne conferma nel comunicato che seguirà l’analisi del Piano Industriale di Viola a Bruxelles … Mancate comunicazioni sociali? Se c’è a Siena qualcuno capace di farsi spiegare le cose in maniera coerente e reale sarebbe l’ora si facesse avanti: di storielle e mezze verità siamo piuttosto stanchi.

Per spiegare come questa situazione stia sfiorando il ridicolo, Il Sole 24 Ore del 15 giugno scrive che “A togliere le castagne dal fuoco potrebbe essere una presa di posizione formale da parte del ministero dell'Economia”: ciò ci conferma nelle nostre convinzioni, che costrizioni vincolanti sull’abolizione del limite di voto siano mai esistite. Cesare Peruzzi aggiunge “La Commissione Ue lunedì aspetta il piano di ristrutturazione del gruppo sulla base del quale entro agosto Bruxelles darà il via libera definitivo agli aiuti di stati ricevuti da Rocca Salimbeni (4,07 miliardi di Monti bond). L'ok europeo è vincolato all'abolizione della clausola del 4%, come passaggio indispensabile per arrivare all'aumento di capitale che farà entrare capitale fresco e nuovi azionisti. Ecco perché l'assemblea straordinaria della banca è stata convocata a luglio. E senza il disco verde di Bruxelles, per Rocca Salimbeni sarebbero guai seri”. Scusate, ma i Monti bond sono già stati emessi dalla banca e sottoscritti dal governo Italiano il 28 febbraio 2013, “in extremis” come è stato scritto anche dal quotidiano della Confindustria, ma senza mai citare la clausola del 4%. Secondo Peruzzi c’è qualcuno che potrebbe costringere il Monte dei Paschi a restituire i soldi già ricevuti dal MEF. Ce lo faccia conoscere: chissà che possa accompagnare in Spagna i magistrati del Tribunale di Siena e riprendere per conto nostro i 17 miliardi dell’Antonveneta.

http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stencomm/06c06/audiz2/2013/0129/s020.htm  

2 commenti:

  1. stasera ritrasmettono la puntata di Report sul tema.. https://www.facebook.com/ReportRai3

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  2. per caso, sto pensando di tornare ai blog. Basta FB. Ma dove ti trovo? bkrema@yahoo.it CIAO

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