L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

sabato 15 giugno 2013

MALEDETTI SENESI

Anche venerdì la perfomance del gruppo bancario ha segnato un progresso del titolo del 4,68% (dopo i 5 punti del giovedì), sulla spinta delle notizie relative alle modifiche della governance dell’istituto di credito. Non stiamo parlando del Monte dei Paschi di Siena, ma della Banca Popolare di Milano. Il titolo di Rocca Salimbeni, al contrario, dopo una fiammata delle nove del mattino si è appiattito sull’andamento del comparto nelle contrattazioni, per chiudere in rosso: -1,04% a euro 0,2086. Ovvero l’annuncio dell’assemblea straordinaria che toglierà le limitazioni di voto non eccita nessuno; la contendibilità dell’istituto, proclamata in nome del libero mercato per adesso non invita neanche gli speculatori all’azione. Forse sanno qualcosa, gli operatori finanziari, che i senesi ignorano, bombardati dai messaggi della disinformazione organizzata? Altrimenti perché non gettarsi sul ghiotto boccone come sembra vogliano fare con la BP Milano?

Le autorità di controllo italiane dei mercati hanno permesso per tanti anni che una Deputazione inadeguata disponesse in maniera non legale della Fondazione MPS e ora lasciano tranquillamente che parlino del desiderio dell’Europa che anche Palazzo Sansedoni si adegui alle normative per ottenere la conferma degli aiuti di Stato ottenuti: i Monti bond.  Ma dopo attente ricerche non siamo riusciti a trovare e produrre le prove materiali di questo diktat europeo. L’unico documento pubblico esistente, che non si può tenere segreto perché è una legge dello Stato, è quello in cui governo e Parlamento offrono la ciambella di salvataggio alla banca. Ma senza condizioni per la governance dell’istituto. Per il resto bisogna credere sulla parola a Mancini e Profumo.

Forse non è eccessivo parlare di disinformazione, la costante di tutta l’opera che da luglio 2012 preserva la cittadinanza dal prendere coscienza del significato del nuovo statuto della Fondazione, delle modifiche di quello di MPS, dei desiderata di Bruxelles. Cose che possiamo condensare con una semplice considerazione: quando l’opera risanatrice del Tandem riporterà i conti di MPS in attivo e in salute, i sacrifici saranno stati pagati dagli incolpevoli dipendenti, dagli incolpevoli piccoli azionisti, dagli incolpevoli beneficiari di strade nuove, scuole e palazzi restaurati, associazioni sportive e tutti gli altri beneficiari delle elargizioni di Palazzo Sansedoni. Mentre i nuovi utili andranno nelle tasche di chi, con un tozzo di pane e la benevolenza salvifica dello Stato, si sta per comprare e portare via la banca da Siena, grazie al prezioso e attento “combinato disposto” di Mancini e Profumo. A cominciare dalle banche d’affari che hanno consigliato e prestato soldi, rimborsati profumatamente.

Chissà se anche i beneficiati locali da 18 anni di regime fondazionista possano avere un sussulto di orgoglio e consapevolezza, ora che la festa (ATTENZIONE!) non è finita, ma si sta spostando altrove. Perché è cattivo agli occhi dei manovratori della banca sia chi gli è stato sempre contro sia chi ha dato loro sempre ragione. Semplicemente perché sono senesi.

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